Guidare con la patente scaduta: i rischi, le sanzioni e come rinnovarla
La patente è un documento indispensabile perchè ogni automobilista possa circolare.
In caso di patente scaduta si può incorrere in rischi e sanzioni non indifferenti.
Per la Legge non esistono proroghe, per cui l’automobilista è considerato sanzionabile se è trovato in possesso di una patente scaduta anche soltanto il giorno prima.
Guidare con la patente scaduta significa infatti violare il Codice della Strada e tale condotta è punibile con una sanzione amministrativa che parte da 160€ o anche con il ritiro della patente.
Nel caso di ritiro della patente il conducente ha a disposizione dieci giorni per sottoporsi a visita medica e richiedere il rinnovo.
Decorsi inutilmente dieci giorni dal giorno del ritiro, la patente sarà ritirata dalla Prefettura e trattenuta fino al momento dell’avvenuta regolarizzazione.
- Indice articolo
- Come funzionano i rinnovi e ogni quanto vanno fatti per tutti i differenti tipi di patenti
- Come procedere al rinnovo, quali sono i documenti che servono, dove andare per il rinnovo
- Quali sono le sanzioni ed i rischi se si circola con la patente scaduta
- Cosa succede in caso di incidente con patente scaduta e le possibili aggravanti
- Differenza tra rinnovo e revisione, che si verifica quando il conducente ha esaurito tutti i punti in patente
- Casi particolari di rinnovo: diabetici, disabili, invalidi, epilettici, invalidi psichici
- Link esterni di approfondimento
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Come funzionano i rinnovi e ogni quanto vanno fatti per tutti i differenti tipi di patenti
Il rinnovo della patente di guida ha varie scadenze che dipendono dal tipo di patente e dall’età dell’automobilista.
In ogni caso il rinnovo della patente prevede una visita medica da parte di un certificatore abilitato dall’articolo 119 del Codice della Strada ed inserito nell’elenco dei medici riconosciuti dalla Motorizzazione Civile.
Il rinnovo della patente B può essere fatto a partire dai 4 mesi prima della scadenza ed ogni 10 anni per i soggetti di età inferiore a 50 anni, ogni 5 anni fino al compimento dei 70, ogni 3 anni dopo gli 80 anni ed in seguito ogni 2 anni.
Alla stessa maniera avviene il rinnovo per le patenti AM, A1, A2, A, B1, E BE la cui scadenza coincide con il giorno ed il mese del compleanno del conducente.
La patente può essere rinnovata all’ACI, presso la Motorizzazione Civile o anche in una scuola guida pagando gli appositi bollettini.
Per quanto riguarda le patenti speciali che consentono alle persone invalide di poter guidare veicoli di categorie A,B,C o D il rinnovo è previsto ogni 5 anni e subordinato a visita medica obbligatoria.
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Come procedere al rinnovo, quali sono i documenti che servono, dove andare per il rinnovo

Per il rinnovo della patente anzitutto bisogna sottoporsi ad una visita medica necessaria per stabilire la propria idoneità alla circolazione stradale.
Per questo ci si può rivolgere al medico dell’ASL per una visita oculistica e dell’udito.
Se l’esito della visita è positivo verrà rilasciato un certificato di idoneità che consente il rinnovo della patente.
Ci si può rivolgere anche all’ACI dove la visita sarà effettuata da un medico abilitato dall’articolo 119 del Codice della Strada che rientra nell’elenco dei medici riconosciuti dalla Motorizzazione Civile.
Anche le autoscuole possono procedere al rinnovo della patente.
Per poter rinnovare la patente si richiedono oltre alla certificazione medica anche i bollettini, più precisamente uno da 10,20€ da intestare al Ministero dei Trasporti ed un altro da 16€ per l’imposta di bollo.
Al momento della richiesta di rinnovo bisogna inoltre consegnare due foto-tessera, la copia della carta di identità, del codice fiscale e della patente in scadenza.
La pratica per il rinnovo della patente può essere svolta da vari uffici come l’ASL, l’ACI, la Motorizzazione civile o la scuola guida.
La differenza tra una sede e l’altra consiste nei tempi di procedura e nei costi.
Generalmente le scuole guida hanno tempi molto più brevi ma costi sicuramente più elevati che quasi sempre superano i 100€.
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Quali sono le sanzioni ed i rischi se si circola con la patente scaduta

Guidare con la patente scaduta significa incorrere in un illecito amministrativo che comporta sanzioni pecuniarie e ritiro della patente stessa.
Secondo le leggi del Codice della Strada è vietato guidare con la patente scaduta anche se solo di un giorno.
L’articolo 126 comma 11 del Codice della strada sancisce infatti che chi guida con la patente scaduta incorre in una sanzione amministrativa pecuniaria che va dai 158€ ai 638€ e in una sanzione accessoria che corrisponde al ritiro della patente da parte delle autorità senza però perdita di punti.
In generale una patente non utilizzata e scaduta può essere rinnovata entro i tre anni dalla data indicata sul documento, dopodiché perde la sua validità fermo restando che è assolutamente vietato guidare nel periodo che intercorre tra la data di scadenza e quella di rinnovo.
Nel caso di ritiro della patente scaduta c’è una finestra temporale di 10 giorni per poter effettuare la visita medica per il rinnovo della patente da poter ritirare presso il comando della Polizia Locale presso il quale è trattenuta.
Superati i 10 giorni la patente sarà inviata alla Prefettura di residenza.
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Cosa succede in caso di incidente con patente scaduta e le possibili aggravanti

Circolare con la patente scaduta è un reato grave che può portare a conseguenze ancora più gravi nel caso di incidente stradale con colpa.
In questo caso infatti le compagnie assicurative tendono a non coprire i danni prodotti dal conducente.
L’autore di reato non solo dovrà addossarsi tutte le spese per i danni causati ma andrà anche incontro alle sanzioni dell’articolo 126 comma 11 del Codice della Strada.
La Corte di Cassazione ha stabilito che essere in possesso di una patente scaduta al momento dell’incidente non costituisce un motivo valido per impedire il risarcimento e questo perché il mancato rinnovo implica solamente una responsabilità amministrativa ma non interferisce sulla responsabilità per un eventuale sinistro.
In altri termini per poter stabilire se il conducente con patente scaduta abbia o meno diritto all’indennizzo bisogna valutare la sua condotta di guida che non ha nulla a che vedere con la patente scaduta.
L’assicurazione può essere esonerata dalla copertura dei danni qualora l’automobilista in possesso di una patente di guida scaduta presenti aggravanti come guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o abbia commesso gravi trasgressioni del Codice della strada.
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Differenza tra rinnovo e revisione, che si verifica quando il conducente ha esaurito tutti i punti in patente
Il rinnovo e la revisione della patente sono due tipi di pratiche che non vanno assolutamente confuse.
Il rinnovo è una prassi ordinaria prevista dopo un certo numero di anni e può variare in base al tipo di patente ed all’età del conducente.
La revisione è invece una procedura che viene imposta dall’autorità qualora sia necessaria una verifica della persistenza dei requisiti tecnici e psicofisici del conducente.
Per il rinnovo la procedura può cominciare a partire da 4 mesi prima del termine di scadenza con la richiesta di una visita medica che attesti l’idoneità del soggetto alla guida.
Nel caso della revisione la procedura deve iniziare prima del termine del periodo di sospensione e prevede oltre alla visita medica anche la consegna di una documentazione speciale.
Nel caso di sospensione per guida in stato di ebbrezza o uso di sostanze psicotrope, si richiede una certificazione rilasciata dalla commissione medica locale non antecedente ai 6 mesi rispetto alla data di visita fissata dalla commissione patenti.
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Casi particolari di rinnovo: diabetici, disabili, invalidi, epilettici, invalidi psichici
L’articolo 119 del Codice della Strada stabilisce che è compito della Commissione medica locale rilasciare i certificati medici per i conducenti affetti da diabete, epilessia, invalidi, disabili ed invalidi psichici.
Per tali soggetti è necessario che tutte le visite specialistiche e gli esami siano effettuati presso le strutture pubbliche dell’ASL.
Tutte le certificazioni hanno validità tre mesi. Le visite specialistiche devono riportare la diagnosi, il grado di complessità della malattia, la terapia in atto e le eventuali complicanze della patologia.
Tutti i certificati e gli esami dovranno essere presentati in originale.
Al momento della visita il conducente dovrà inoltre consegnare le ricevute dei versamenti, la copia della carta di identità, del codice fiscale, della patente in scadenza ed anche due foto formato tessera.
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