Sinistro stradale per guida in stato di ebbrezza: cosa dice la normativa
Mettersi alla guida di un veicolo dopo aver abusato di sostanze alcoliche o stupefacenti è un evento espressamente previsto e sanzionato dal Codice Della Strada.
Vediamo quindi nel dettaglio come si articola questa fattispecie di reato e cosa succede in caso di incidente stradale.
- Indice articolo
- Norme di riferimento che disciplinano la guida in stato di ebbrezza
- Quali sono le sanzioni previste in caso di incidente stradale
- Cosa succede se si è sopra il limite consentito ma l’incidente è stato causato da qualcun altro?
- Cosa succede se tutti e due i conducenti sono sopra il limite?
- L’assicurazione risarcisce se si procurano danni a cose o persone?
- Come è possibile difendersi?
- L’importanza di avere un avvocato al proprio fianco
- Link esterni di approfondimento
- Vuoi una consulenza legale?
Norme di riferimento che disciplinano la guida in stato di ebbrezza
La norma di riferimento è l’art. 186 il quale prevede che la condotta di chi si mette alla guida di un veicolo in stato di ebbrezza ha una rilevanza penale solo quando venga accertato il superamento della soglia di 0.8 grammi per litro di sangue.
L’articolo successivo, il 186 bis, ha regole più severe per alcune categorie di conducenti.
I conducenti sotto i 21 anni, i neo-patentati e coloro che guidano come lavoro devono fare attenzione a non guidare ubriachi.
In particolare, i giovani sotto i 21 anni e i neo-patentati devono rispettare un limite di alcol nel sangue ancora più basso.
Se guardiamo le pene previste, l’articolo 186 bis è molto severo: se uno di questi conducenti provoca un incidente mentre è ubriaco, le multe previste dall’articolo 186 vengono raddoppiate.
Contatta l’avvocato per richiedere ADESSO una consulenza
Quali sono le sanzioni previste in caso di incidente stradale
Quando si parla di pene per chi guida in stato di ebbrezza, ci sono due tipi di sanzioni: quelle che riguardano le regole della strada (sanzioni amministrative) e quelle che hanno a che fare con la legge in senso più ampio (sanzioni penali).
Le sanzioni penali, come detto in precedenza, sono previste dall’articolo 186 del Codice della strada.
Per esempio, se un autista viene sorpreso con un tasso alcolemico tra 0.8 e 1.5 grammi per litro di sangue, rischia una multa da 800 a 3200 euro e fino a sei mesi di arresto. Se invece il tasso alcolemico supera 1.5 grammi, la multa può arrivare fino a 6000 euro e l’arresto può durare fino a un anno.
Per quanto riguarda le sanzioni amministrative, si applicano quando il tasso alcolemico è tra 0.51 e 0.80 grammi per litro di sangue. In questo caso, l’autista rischia una multa.
Ma cosa succede se l’autista ubriaco provoca un incidente stradale?
Ecco dove le cose si fanno più serie.
Secondo il comma 2 numero 2 bis dell’articolo 186, le pene sono molto più severe.
Infatti, tutte le sanzioni che abbiamo citato prima raddoppiano se l’autista causa un incidente mentre è ubriaco.
In più, la sua auto viene bloccata per 180 giorni, a meno che non appartenga a qualcun altro che non ha nulla a che fare con l’incidente.
È importante notare che non importa se nell’incidente non ci sono stati feriti.
L’incidente di per sé è sufficiente per attivare queste sanzioni più severe.
Ma se ci sono feriti, le pene si inaspriscono ancora di più.
Infine, se l’autista ha un tasso alcolemico superiore a 1.5 grammi e provoca un incidente, le conseguenze sono ancora più gravi: perde immediatamente la patente di guida e la sua auto viene confiscata, se è di sua proprietà.
Contatta l’avvocato per richiedere ADESSO una consulenza
Cosa succede se si è sopra il limite consentito ma l’incidente è stato causato da qualcun altro?

La Legge è chiara, l’aggravamento della pena è previsto solo per colui che provoca un sinistro stradale a causa del suo stato di ebbrezza.
Tuttavia, sorge spontanea la domanda: cosa succede se, nonostante lo stato di ebbrezza, dovesse verificarsi un sinistro stradale però non causato da chi è ebbro?
La giurisprudenza ha fornito una risposta, infatti è stato definito che in tal caso non c’è un aggravamento della pena poiché quest’ultimo presuppone la responsabilità dell’incidente.
Ciò significa, in poche parole, che il giudice non può applicare l’aggravamento della pena sopra descritto quando si accerta che la responsabilità dell’incidente è riconducibile all’errata condotta dell’altro conducente.
Ciò perché tanto l’articolo 186 del Codice della Starda che l’articolo 187 CDS utilizzano il verbo “provoca”, presupponendo quindi un nesso causale tra la condotta di chi guida in stato di ebbrezza e l’incidente stradale.
Pertanto, per poter applicare l’inasprimento della pena è fondamentale che il conducente abbia concorso, proprio a causa del suo stato alterato, a realizzare il sinistro.
La giurisprudenza ha chiarito che, se non si facesse così, si finirebbe per attribuire all’accusato un’aggravante basata solo su una responsabilità generica, senza che questa sia legata a un intento volontario o a una negligenza.
Questo sarebbe in conflitto non solo con la legge che abbiamo citato prima, ma anche con i principi di responsabilità individuale previsti dalla Costituzione e con le regole del Codice penale riguardo all’attribuzione delle aggravanti.
Contatta l’avvocato per richiedere ADESSO una consulenza
Se tutti e due i conducenti sono sopra il limite?

Anche in questo caso la situazione non cambia.
L’incidente causato da entrambi i conducenti a causa del loro stato di ebbrezza determina l’applicabilità ad ognuno di essi dell’aggravamento delle pene sopra descritto.
Il motivo è semplice, visto che si tratta di una sanzione di rilievo penale, il legislatore non potrebbe prevedere un inasprimento della pena per un soggetto a causa dell’alterazione psichica altrui.
Ognuno, infatti, in ossequio al principio della responsabilità penale personale, risponde per le proprie azioni e non per le azioni altrui.
Contatta l’avvocato per richiedere ADESSO una consulenza
L’assicurazione risarcisce se si procurano danni a cose o persone?
In genere quando il conducente di un veicolo provoca un sinistro stradale la sua assicurazione deve risarcire i danni causati alle persone e alle cose.
Ma le cose cambiano se l’incidente è stato causato dallo stato di ebbrezza del conducente? Ovviamente la risposta è no.
Infatti, anche in questo caso la compagnia assicurativa è tenuta al risarcimento del danno nonché alla copertura dei passeggeri presenti nel veicolo guidato da chi era in stato di ebbrezza.
Coloro che occupavano il veicolo opposto, ovvero coloro che hanno subito l’incidente stradale, possono chiedere l’indennizzo diretto all’assicurazione del veicolo su cui viaggiavano; tale compagnia, dopo aver pagato, si rivarrà su quella del danneggiante.
Anche la Suprema Corte di Cassazione ha precisato che se il conducente sotto l’influenza di alcool o di sostanze stupefacenti provoca un incidente, la sua Assicurazione Rc Auto è tenuta al risarcimento dei danni cagionati a cose e persone, compresi i passeggeri ed i trasportati; tuttavia, è bene precisare che una clausola limitativa, totale o parziale, di esonero della responsabilità dell’assicurazione per i casi di guida in stato di ebbrezza, o sotto l’abuso di sostanze stupefacenti, può avere solamente un valore interno tra i contraenti.
Tale patto non potrà mai escludere le garanzie di copertura assicurativa spettanti per legge ai soggetti danneggiati, pertanto ove dovesse esservi tale clausola di esonero della responsabilità nel regolamento contrattuale, l’assicurazione, dopo aver pagato i soggetti danneggiati dal sinistro, avrà diritto di rivalsa nei confronti del conducente che ha causato il sinistro per l’intera somma pagata.
Tale possibilità è prevista espressamente dalla legge e prende il nome di “azione di rivalsa”.
Contatta l’avvocato per richiedere ADESSO una consulenza
Come è possibile difendersi?
Nel caso in cui la compagnia assicurativa dovesse esercitare l’azione di rivalsa sopra descritta potrebbe non essere semplice difendersi.
La prima cosa da fare è ovviamente rivolgersi ad un avvocato specializzato in questo particolare settore in modo da poter concordare la miglior strategia difensiva possibile.
La prima cosa da fare è cercare di dimostrare, con tutti i mezzi possibili, che il sinistro stradale si è verificato non a causa dello stato di alterazione psichica causato dall’uso di sostanze alcoliche o stupefacenti.
Anche se si è ubriachi, infatti, non è detto che il conducente abbia causato l’incidente.
Quest’ultimo, infatti, può essere stato causato dall’altrui negligenza, imprudenza o imperizia, oppure, per quanto difficile possa apparire, è possibile che anche l’altro conducente si sia messo alla guida dopo aver abusato di sostanze stupefacenti o alcoliche.
In poche parole, al fine di tutelarsi al meglio è necessario dimostrare che l’evento non è in alcun modo imputabile al conducente del veicolo.
Contatta l’avvocato per richiedere ADESSO una consulenza
L’importanza di avere un avvocato al proprio fianco

A causa del fenomeno, ormai dilagante, della guida di veicoli in stato d’ebbrezza, il legislatore ha previsto sanzioni sempre più severe per chi si mette alla guida in uno stato di alterazione psichica causato dall’abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti.
In questi casi, onde evitare di aggravare ulteriormente la propria posizione, è importante mettersi immediatamente in contatto con un avvocato penalista.
Grazie a questa figura, infatti, è possibile sapere come doversi comportare dopo essere stati pizzicati alla guida di un veicolo in stato di ebbrezza.
Su Avvocato Ritiro Patente hai modo di metterti in contatto con i migliori professionisti d’Italia per poter risolvere ogni controversia legale.
Contatta l’avvocato per richiedere ADESSO una consulenza
Link esterni di approfondimento
- Articolo 186 Codice della Strada
- Articolo 186 Bis Codice della Strada
- Articolo 187 Codice della Strada
Vuoi una consulenza legale?
Avvocato Ritiro Patente è una piattaforma che permette a chiunque di trovare un avvocato specializzato in modo rapido e veloce.
Contatta l’avvocato per richiedere ADESSO una consulenza