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1) Quali sono le sanzioni per la guida in stato di ebbrezza?
In caso di guida in stato di ebbrezza sono previste diverse sanzioni la cui entità varia a seconda di fattori come il tasso alcolemico, da quanto tempo si possiede la patente e l’eventuale recidiva, ovvero la commissione dello stesso reato nei due anni precedenti.
Per quanto riguarda il tasso alcolemico, a meno che non si tratti di un neopatentato, è previsto un limite di tolleranza di 0,5 g/l. Superato tale limite scattano le sanzioni amministrative ed eventualmente penali. Se il tasso è compreso tra 0,5 e 0,8 g/l la patente viene sospesa per 3-6 mesi e c’è una sanzione amministrativa che può andare dai 532€ ai 2.127€.
È prevista una sospensione della patente fino ad un anno ed una sanzione amministrativa che va dagli 800€ ai 3.200€ in caso di tasso alcolemico compreso tra 0,8 ed 1,5 g/l. Superato il tasso alcolemico di 1,5 g/l, il periodo di sospensione è di 2 anni e se l’auto è di proprietà del conducente ne è prevista anche la confisca.
APPROFONDIMENTI: Art 186 cds – Art 186 bis cds
2) Cosa succede se ho fatto un incidente mentre ero alla guida in stato di ebbrezza?
Un incidente stradale causato da un soggetto alla guida in stato di ebbrezza ha diverse conseguenze sul piano sanzionatorio perché viene prima di tutto disposto il fermo amministrativo dell’auto per 180 giorni, inoltre le sanzioni vengono raddoppiate.
Nel caso più grave di omicidio stradale di cui è responsabile il soggetto alla guida viene disposta anche la revoca della patente.
3) È possibile estinguere il reato di guida in stato di ebbrezza coi lavori socialmente utili?
I lavori socialmente utili in caso di guida in stato di ebbrezza sono previsti in sostituzione della pena pecuniaria e detentiva, ma non possono configurarsi qualora si fosse responsabili di aver causato un sinistro stradale.
In caso contrario si può richiedere la conversione della pena, e ad ogni giorno di lavori socialmente utili, che durano da un minimo di 10 giorni ad un massimo di 6 mesi, corrispondono 250€ di sanzione amministrativa.
4) Come riottenere la patente in seguito al ritiro?
Chi dopo aver guidato in stato di ebbrezza e aver subito il ritiro della patente è intenzionato a riottenerla deve rivolgersi ad un avvocato specializzato.
Il compito del professionista legale è quello di comprendere le dinamiche di quanto accaduto ed accompagnare il suo cliente lungo il percorso utile al riottenimento della licenza di guida.
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1) Quali sono le sanzioni per la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti?
La legislazione italiana prevede aspre sanzioni per coloro i quali si mettono alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope. Nello specifico i trasgressori sono puniti con un’ammenda pecuniaria che va da un minimo di 1.500 euro fino ad un massimo di 6.000. Per questo reato è previsto anche l’arresto, da un minimo di sei mesi ad un massimo di dodici mesi.
Chi guida sotto l’effetto di sostanze psicotrope va inoltre incontro alla sospensione della patente di guida per un periodo minimo di dodici mesi, ma la sospensione può arrivare anche a ventiquattro mesi.
In realtà questo range temporale di base di sospensione della patente può essere raddoppiato nel caso in cui il conducente sotto effetto di sostanze stupefacenti si fosse reso responsabile di un incidente stradale, o nel caso in cui fosse stato colto alla guida di un veicolo non intestato a lui.
Per punire la guida in stato di ebbrezza è stata stabilita una soglia minima oltre la quale si configura il reato. La legislazione italiana non ha deciso lo stesso per la valutazione di guida sotto l’effetto di sostanze psicotrope ed infatti ad oggi non esiste una soglia minima, ma viene richiesto di valutare con attenzione il singolo caso, prendendo in esame le condizioni del conducente.
2) Come avviene l’accertamento per guida sotto sostanze stupefacenti e cosa succede se rifiuto di sottopormici?
Per accertare che il conducente si sia messo alla guida del veicolo sotto l’effetto di sostanze stupefacenti è necessario effettuare un test tossicologico. La richiesta di accertamento parte dal Pubblico Ufficiale qualora ritenesse opportuno effettuare questa valutazione. Il test tossicologico dovrà essere effettuato da personale sanitario specializzato e in un luogo appropriato, che potrà essere un’ambulanza oppure un ambulatorio medico adibito a questa tipologia di esami.
Al conducente viene data la possibilità di rifiutare e di non sottoporsi così all’accertamento sanitario per la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Tuttavia, il conducente che si rifiuta accetta automaticamente di andare incontro alle medesime sanzioni che la legislazione prevede per coloro che si mettono alla guida con un tasso alcolemico pari ad 1,5 grammi di alcol per litro di sangue: ammenda da € 1.500 a € 6.000 e arrestato da 6 mesi a 12 mesi.
3) È possibile estinguere il reato di guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope coi lavori socialmente utili?
L’articolo 187 del Codice della Strada introduce la possibilità di estinguere il reato di guida sotto effetto di sostanze stupefacenti optando per l’applicazione della cosiddetta sanzione sostitutiva. Essa consiste nello svolgimento di lavori di pubblica utilità (LPU), che possono essere scambiati con la sanzione pecuniaria o con i giorni di detenzione.
Per capire come estinguere questo reato e come sfruttare l’opportunità dei LPU è necessario conoscere la conversione corretta, che in realtà è la stessa che viene utilizzata per coloro che si sono resi colpevoli di guida in stato di ebbrezza. Nello specifico, ogni giorno di lavori di pubblica utilità ha un valore di 250 euro di sanzione monetaria o di un giorno di detenzione previsti per la guida sotto effetto di sostanze psicotrope.
4) La marijuana è considerata al pari di altre sostanze stupefacenti?
Ci si chiede spesso se anche la marijuana debba essere considerata una sostanza stupefacente. La risposta è affermativa, infatti nella definizione di stupefacente si parla di sostanze – non importa se di origine naturale o sintetica – che possono generare un effetto di smarrimento, allucinazione e stordimento.
La guida sotto effetto di cannabinoidi viene punita con le medesime sanzioni che la legislazione prevede per chi guida sotto l’effetto di qualunque altro genere di sostanza psicotropa. I trasgressori sono puniti con un’ammenda che oscilla tra i 1.500 euro e i 6.000 euro, con l’arresto da un minimo di sei mesi fino a un massimo di dodici mesi e con la sospensione della patente di guida da un minimo di dodici mesi a un massimo di ventiquattro, oltre alla sottrazione di dieci punti dalla patente di guida.
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1) Quali sono e come variano le sanzioni per eccesso di velocità?
Le sanzioni per eccesso di velocità sono diverse e variano sia in base a quanto si è effettivamente superato il limite in vigore, sia in base all’orario in cui viene commessa l’infrazione. L’articolo 142 del Codice della Strada disciplina questo tipo di infrazione e prevede, oltre alla sanzione monetaria, la perdita dei punti dalla patente e la sospensione della licenza di guida. La sanzione più grave si verifica quando il superamento rispetto al limite è di 60 km/h o superiore, ma anche nel caso fosse compreso tra i 40 km/h ed i 60 km/h si verificherà la perdita di 6 punti dalla patente, la sospensione da 1 a 3 mesi ed una sanzione amministrativa compresa tra i 544€ ed i 2.714 €.
2) Come faccio se mi è stata ritirata la patente per eccesso di velocità ma devo obbligatoriamente guidare per andare al lavoro?
Guidare per recarsi sul posto di lavoro nonostante la patente sospesa è possibile. Entro 5 giorni dall’avvenuto ritiro infatti è consentito fare formale richiesta al prefetto per ottenere un permesso speciale valido per determinate fasce orarie. Questo tuttavia comporta che il periodo di sospensione della licenza di guida si allunghi.
3) Posso contestare una multa per eccesso di velocità?
Una multa per eccesso di velocità è contestabile dinanzi al Giudice di Pace entro 30 giorni dall’avvenuta notifica.
L’automobilista multato può affermare che l’autovelox non fosse segnalato in modo tale da permettergli di rallentare oppure contestarne il corretto funzionamento e in tal caso richiedere la documentazione scritta che ne accerti la regolare manutenzione.
4) In quali casi la sanzione è completamente annullabile?
Una multa per eccesso di velocità può essere annullata dal giudice solo nel caso in cui l’automobilista riesca a dimostrare inconfutabilmente il superamento dei limiti di velocità dovuto ad uno stato di necessità o pericolo.
È necessario dimostrare tramite testimoni o documentazione scritta che rispettando i limiti si sarebbe compromessa la propria salute o quella di terze persone.
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1) Cosa significa sospensione della patente?
La sospensione della patente di guida rappresenta una sanzione amministrativa accessoria, questo significa che si aggiunge ad altre sanzioni di tipo amministrativo o penale.
Con sospensione si intende che, in seguito a determinate violazioni del Codice della Strada, la patente di guida non sarà più considerata valida per un periodo di tempo minimo e massimo che vengono stabiliti per Legge in base alla gravità della violazione commessa.
2) Quando e come è possibile contestare una multa?
In seguito ad un’infrazione si può contestare una multa quando si è convinti di aver subito un torto nell’essere sanzionati.
Si può fare ricorso al prefetto o al Giudice di Pace; nel primo caso si può presentare il ricorso entro 60 giorni dal verbale ed il prefetto potrà a questo punto accogliere o respingere il ricorso: a seconda dei casi il conducente dovrà pagare o non pagare la sanzione.
Nel caso invece si volesse fare ricorso al Giudice di Pace, si può intervenire entro 30 giorni dal verbale.
3) Se vengo fermato alla guida con il cellulare rischio il ritiro della patente?
La risposta è no, al momento l’ articolo 173 del CDS non annovera il ritiro della patente di guida nelle possibili sanzioni qualora si dovesse essere fermati mentre si fa uso del telefono cellulare.
La sospensione del documento è però prevista in caso di recidiva nei due anni successivi alla prima violazione, e può andare da uno a tre mesi.
4) È possibile fare ricorso in seguito alla revoca della patente?
Sì, è sempre possibile se si ritiene che le motivazioni per la revoca non sussistano.
Affidarsi ad un avvocato in questo caso diventa pressoché indispensabile per poter avere la possibilità di impugnare il provvedimento.
È possibile inoltrare la richiesta di revoca entro i 20 giorni dal provvedimento perché il Ministero degli interni valuti la situazione insieme alla Motorizzazione Civile, entro i 30 giorni al Giudice di Pace ma esclusivamente nel caso in cui la revoca sia stata disposta dal prefetto, ed infine entro i 60 al Tribunale Amministrativo Regionale se l’avvocato ritiene che il caso sia idoneo.
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